Japońsko-włoska dwujęzyczna książka
この王子くん、すっかりごりっぷくだ。
Il piccolo principe adesso era bianco di collera.
「100まん年まえから、花はトゲをもってる。100まん年まえから、ヒツジはそんな花でも食べてしまう。だったらどうして、それをちゃんとわかろうとしちゃいけないわけ? なんで、ものすごくがんばってまで、そのなんのやくにも立たないトゲを、じぶんのものにしたのかって。ヒツジと花のけんかは、だいじじゃないの? ふとった赤いおじさんのたし算のほうがちゃんとしてて、だいじだっていうの?
«Da migliaia di anni i fiori fabbricano le spine. Da migliaia di anni le pecore mangiano tuttavia i fiori. «E non è una cosa seria cercare di capire perché i fiori si danno tanto da fare per fabbricarsi delle spine che non servono a niente? Non è importante la guerra fra le pecore e i fiori? Non è più serio e più importante delle addizioni di un grosso signore rosso?
たったひとつしかない花、ぼくの星のほかにはどこにもない、ぼくだけの花が、ぼくにはあって、それに、ちいさなヒツジが1ぴきいるだけで、花を食べつくしちゃうこともあるって、しかも、じぶんのしてることもわからずに、あさ、ふっとやっちゃうことがあるってわかってたとしても、それでもそれが、だいじじゃないっていうの?」
E se io conosco un fiore unico al mondo, che non esiste da nessuna parte, altro che nel mio pianeta, e che una piccola pecora può distruggere di colpo, così un mattino, senza rendersi conto di quello che fa, non è importante questo!»
その子はまっ赤になって、しゃべりつづける。
Arrossi, poi riprese:
「だれかが、200まんの星のなかにもふたつとない、どれかいちりんの花をすきになったんなら、そのひとはきっと、星空をながめるだけでしあわせになれる。『あのどこかに、ぼくの花がある……』っておもえるから。でも、もしこのヒツジが、あの花を食べたら、そのひとにとっては、まるで、星ぜんぶが、いきなりなくなったみたいなんだ! だから、それはだいじじゃないっていうの、ねえ!」
«Se qualcuno ama un fiore, di cui esiste un solo esemplare in milioni e milioni di stelle, questo basta a farlo felice quando Io guarda.
«E lui si dice: “Il mio fiore è là in qualche luogo.”
«Ma se la pecora mangia il fiore, è come se per lui tutto a un tratto, tutte le stelle si spegnessero! E non è importante questo!»
その子は、もうなにもいえなかった。いきなり、わあっとなきだした。夜がおちて、ぼくはどうぐを手ばなした。なんだか、どうでもよくなった。エンジンのことも、ネジのことも、のどのかわきも、死ぬことさえも。ひとつの星、ひとつのわくせい、ぼくのいばしょ――このちきゅうの上に、ひとりの気ままな王子くんが、いじらしく立っている。ぼくはその子をだきしめ、ゆっくりとあやした。その子にいった。
Non poté proseguire. Scoppiò bruscamente in singhiozzi. Era caduta la notte. Avevo abbandonato i miei utensili. Me ne infischiavo del mio martello, del mio bullone, della sete e della morte. Su di una stella, un pianeta, il mio, la Terra, c’era un piccolo principe da consolare! Lo presi in braccio. Lo cullai. Gli dicevo:
「きみのすきな花は、なにもあぶなくなんかない……ヒツジにくちわをかいてあげる、きみのヒツジに……花をまもるものもかいてあげる……あと……」
«Il fiore che tu ami non è in pericolo… Disegnerò una museruola per la tua pecora… e una corazza per il tuo fiore… Io…».
どういっていいのか、ぼくにはよくわからなかった。じぶんは、なんてぶきようなんだろうとおもった。どうやったら、この子と心がかようのか、ぼくにはわからない……すごくふしぎなところだ、なみだのくにって。
Non sapevo bene che cosa dirgli. Mi sentivo molto maldestro. Non sapevo come toccarlo, come raggiungerlo… Il paese delle lacrime è così misterioso.
8
VIII
ほどなくして、その花のことがどんどんわかっていった。それまでも、王子くんの星には、とてもつつましい花があった。花びらがひとまわりするだけの、ちっともばしょをとらない花だ。あさ、気がつくと草のなかから生えていて、夜にはなくなっている。
Imparai ben presto a conoscere meglio questo fiore. C’erano sempre stati sul pianeta del piccolo principe dei fiori molto semplici, ornati di una sola raggiera di petali, che non tenevano posto e non disturbavano nessuno. Apparivano un mattino nell’erba e si spegnevano la sera.
でも、あの子のいった花はそれじゃなくて、ある日、どこからかタネがはこばれてきて、めを出したんだ。王子くんはまぢかで、そのちいさなめを見つめた。いままで見てきた花のめとは、ぜんぜんちがっていた。またべつのバオバブかもしれなかった。
Ma questo era spuntato un giorno, da un seme venuto chissà da dove, e il piccolo principe aveva sorvegliato da vicino questo ramoscello che non assomigliava a nessun altro ramoscello. Poteva essere una nuova specie di baobab.
でも、くきはすぐのびるのをやめて、花になるじゅんびをはじめた。王子くんは、大きなつぼみがつくのを目のあたりにして、花がひらくときはどんなにすごいんだろうと、わくわくした。けれど、その花はみどり色のへやに入ったまま、なかなかおめかしをやめなかった。
Ma l’arbusto cessò presto di crescere e cominciò a preparare un fiore. Il piccolo principe, che assisteva alla formazione di un bocciolo enorme, sentiva che ne sarebbe uscita un’apparizione miracolosa, ma il fiore non smetteva più di prepararsi ad essere bello, al riparo della sua camera verde.
どんな色がいいか、じっくりとえらび、ちまちまとふくをきて、花びらをひとつひとつととのえていく。ひなげしみたいに、しわくちゃのまま出たくなかった。きらきらとかがやくくらい、きれいになるまで、花をひらきたくなかった。そうなんだ、その花はとってもおしゃれさんなんだ!
Sceglieva con cura i suoi colori, si vestiva lentamente, aggiustava i suoi petali ad uno ad uno. Non voleva uscire sgualcito come un papavero. Non voleva apparire che nel pieno splendore della sua bellezza. Eh, sì, c’era una gran civetteria in tutto questo!
だから、かくれたまま、なん日もなん日も、みじたくをつづけた。ようやく、あるあさ、ちょうどお日さまがのぼるころ、ぱっと花がひらいた。
La sua misteriosa toeletta era durata giorni e giorni. E poi, ecco che un mattino, proprio all’ora del levar del sole, si era mostrato.
あまりに気をくばりすぎたからか、その花はあくびをした。
E lui, che aveva lavorato con tanta precisione, disse sbadigliando:
「ふわあ。目がさめたばかりなの……ごめんなさいね……まだ、かみがくしゃくしゃ……」
«Ah! mi sveglio ora. Ti chiedo scusa… sono ancora tutto spettinato…»
そのとき、王子くんの口から、おもわずことばがついてでた。
Il piccolo principe allora non poté frenare la sua ammirazione:
「き、きれいだ!」
«Come sei bello!»
「そうね。」と花はなにげなくいった。「お日さまといっしょにさいたもの……」
«Vero», rispose dolcemente il fiore, «e sono nato insieme al sole…»
この花、あまりつつましくもないけど、心がゆさぶられる……と王子くんはおもった。
Il piccolo principe indovinò che non era molto modesto, ma era così commovente!
そこへすぐ、花のことば。「あさのおしょくじのじかんじゃなくて。このままあたしはほうっておかれるの?」
«Credo che sia l’ora del caffè e latte», aveva soggiunto, «vorresti pensare a me…»
王子くんは、もうしわけなくなって、つめたい水のはいったじょうろをとってきて、花に水をやった。
E il piccolo principe, tutto confuso, andò a cercare un innaffiatoio di acqua fresca e servi al fiore la sua colazione.
こんなちょうしで、ちょっとうたぐりぶかく、みえっぱりだったから、その花はすぐに、その子をこまらせるようになった。たとえばある日、花はこの王子くんに、よっつのトゲを見せて、こういった。
Così l’aveva ben presto tormentato con la sua vanità un poco ombrosa. Per esempio, un giorno, parlando delle sue quattro spine, gli aveva detto:
「ツメをたてたトラが来たって、へいき。」
«Possono venire le tigri, con i loro artigli!»
「トラなんて、ぼくの星にはいないよ。」と王子くんはいいかえした。「それに、トラは草なんて食べない。」
«Non ci sono tigri sul mio pianeta», aveva obiettato il piccolo principe, «e poi le tigri non mangiano l’erba».
「あたし、草じゃないんだけど。」と花はなにげなくいった。
«Io non sono un’erba», aveva dolcemente risposto il fiore.
「ごめんなさい……」
«Scusami…»
「トラなんてこわくないの、ただ、風にあたるのは大っきらい。ついたてでもないのかしら?」
«Non ho paura delle tigri, ma ho orrore delle correnti d’aria… Non avresti per caso un paravento?»
『風にあたるのがきらいって……やれやれ、こまった花だ。』と王子くんはおもった。『この花、とってもきむずかしいなあ……』
«Orrore delle correnti d’aria?
«È un po’ grave per una pianta», aveva osservato il piccolo principe. «È molto complicato questo fiore…»
「夜には、ガラスのおおいをかけてちょうだい。あなたのおうち、すっごくさむい。いごこちわるい。あたしのもといたところは……」
«Alla sera mi metterai al riparo sotto a una campana di vetro. Fa molto freddo qui da te… Non è una sistemazione che mi soddisfi. Da dove vengo io…»
と、ここで花は話をやめた。花はタネのかたちでやってきた。ほかのところなんて、わかるわけなかった。ついむじゃきにウソをいってしまいそうになったので、はずかしくなったけど、花はえへんえへんとせきをして、王子くんのせいにしようとした。
Ma si era interrotto. Era venuto sotto forma di seme. Non poteva conoscere nulla degli altri mondi. Umiliato di essersi lasciato sorprendere a dire una bugia così ingenua, aveva tossito due o tre volte, per mettere il piccolo principe dalla parte del torto…
「ついたては……?」
«E questo paravento?…»
「とりにいこうとしたら、きみがしゃべったんじゃないか!」
«Andavo a cercarlo, ma tu mi parlavi!»
また花は、わざとらしくえへんとやった。その子におしつけるのは、うしろめたかったけど。
Allora aveva forzato la sua tosse per fargli venire dei rimorsi.
これだから、王子くんは、まっすぐ花をあいしていたけど、すぐしんじられなくなった。たいしたことのないことばも、ちゃんとうけとめたから、すごくつらくなっていった。
Così il piccolo principe, nonostante tutta la buona volontà del suo amore, aveva cominciato a dubitare di lui. Aveva preso sul serio delle parole senza importanza che l’avevano reso infelice.
「きいちゃいけなかった。」って、あるとき、その子はぼくにいった。「花はきくものじゃなくて、ながめて、においをかぐものだったんだ。ぼくの花は、ぼくの星を、いいにおいにした。でも、それをたのしめばいいって、わかんなかった。ツメのはなしにしても、ひどくいらいらしたけど、気もちをわかってあげなくちゃいけなかったんだ。」
«Avrei dovuto non ascoltarlo», mi confidò un giorno, «non bisogna mai ascoltare i fiori. Basta guardarli e respirarli. Il mio, profumava il mio pianeta, ma non sapevo rallegrarmene. Quella storia degli artigli, che mi aveva tanto raggelato, avrebbe dovuto intenerirmi».
まだまだはなしはつづいた。
E mi confidò ancora:
「そのときは、わかんなかった! ことばよりも、してくれたことを、見なくちゃいけなかった。あの子は、いいにおいをさせて、ぼくをはれやかにしてくれた。ぼくはぜったいに、にげちゃいけなかった! へたなけいさんのうらにも、やさしさがあったのに。あの花は、あまのじゃくなだけなんだ! でもぼくはわかすぎたから、あいすることってなんなのか、わかんなかった。」
«Non ho saputo capire niente allora! Avrei dovuto giudicarlo dagli atti, non dalle parole. Mi profumava e mi illuminava. Non avrei mai dovuto venirmene via! Avrei dovuto indovinare la sua tenerezza dietro le piccole astuzie. I fiori sono così contraddittori! Ma ero troppo giovane per saperlo amare».
9
IX
星から出るのに、その子はわたり鳥をつかったんだとおもう。出る日のあさ、じぶんの星のかたづけをした。火のついた火山のススを、ていねいにはらった。そこにはふたつ火のついた火山があって、あさごはんをあたためるのにちょうどよかった。
Io credo che egli approfittò, per venirsene via, di una migrazione di uccelli selvatici. Il mattino della partenza mise bene in ordine il suo pianeta. Spazzò accuratamente il camino dei suoi vulcani in attività. Possedeva due vulcani in attività. Ed era molto comodo per far scaldare la colazione del mattino.
それと火のきえた火山もひとつあったんだけど、その子がいうには「まんがいち!」のために、その火のきえた火山もおなじようにススをはらった。しっかりススをはらえば、火山の火も、どかんとならずに、ちろちろとながつづきする。どかんといっても、えんとつから火が出たくらいの火なんだけど。
E possedeva anche un vulcano spento. Ma, come lui diceva, «non si sa mai» e così spazzò anche il camino del vulcano spento. Se i camini sono ben puliti, bruciano piano piano, regolarmente, senza eruzioni. Le eruzioni vulcaniche sono come gli scoppi nei caminetti.
もちろん、ぼくらのせかいでは、ぼくらはあんまりちっぽけなので、火山のススはらいなんてできない。だから、ぼくらにとって火山ってのはずいぶんやっかいなことをする。
È evidente che sulla nostra terra noi siamo troppo piccoli per poter spazzare il camino dei nostri vulcani ed è per questo che ci danno tanti guai.
それから、この王子くんはちょっとさみしそうに、バオバブのめをひっこぬいた。これがさいご、もうぜったいにかえってこないんだ、って。こういう、まいにちきめてやってたことが、このあさには、ずっとずっといとおしくおもえた。
Il piccolo principe strappò anche con una certa malinconia gli ultimi germogli dei baobab. Credeva di non ritornare più. Ma tutti quei lavori consueti gli sembravano, quel mattino, estremamente dolci.
さいごにもういちどだけ、花に水をやって、ガラスのおおいをかぶせようとしたとき、その子はふいになきたくなってきた。
E quando innaffiò per l’ultima volta il suo fiore, e si preparò a metterlo al riparo sotto la campana di vetro, scopri che aveva una gran voglia di piangere.
「さよなら。」って、その子は花にいった。
«Addio», disse al fiore.
でも花はなにもかえさなかった。
Ma il fiore non rispose.
「さよなら。」って、もういちどいった。
«Addio», ripeté.
花はえへんとやったけど、びょうきのせいではなかった。
Il fiore tossi. Ma non era perché fosse raffreddato.
「あたし、バカね。」と、なんとか花がいった。「ゆるしてね。おしあわせに。」
«Sono stato uno sciocco», disse finalmente, «scusami, e cerca di essere felice».
つっかかってこなかったので、その子はびっくりした。ガラスのおおいをもったまま、おろおろと、そのばに立ちつくした。どうしておだやかでやさしいのか、わからなかった。
Fu sorpreso dalla mancanza di rimproveri. Ne rimase sconcertato, con la campana di vetro per aria. Non capiva quella calma dolcezza.
「ううん、すきなの。」と花はいった。「きみがそのことわかんないのは、あたしのせい。どうでもいいか。でも、きみもあたしとおなじで、バカ。おしあわせに。……おおいはそのままにしといて。もう、それだけでいい。」
«Ma sì, ti voglio bene», disse il fiore, «e tu non l’hai saputo per colpa mia. Questo non ha importanza, ma sei stato sciocco quanto me. Cerca di essere felice. Lascia questa campana di vetro, non la voglio più».
「でも風が……」
«Ma il vento…»
「そんなにひどいびょうきじゃないの……夜、ひんやりした空気にあたれば、よくなるとおもう。あたし、花だから。」
«Non sono così raffreddato. L’aria fresca della notte mi farà bene. Sono un fiore».
「でも虫は……」
«Ma le bestie…»
「毛虫の1ぴきや2ひき、がまんしなくちゃ。チョウチョとなかよくなるんだから。すごくきれいなんだってね。そうでもしないと、ここにはだれも来ないし。とおくだしね、きみは。大きな虫でもこわくない。あたしには、ツメがあるから。」
«Devo pur sopportare qualche bruco se voglio conoscere le farfalle, sembra che siano così belle. Se no chi verrà a farmi visita? Tu sarai lontano e delle grosse bestie non ho paura. Ho i miei artigli».
花は、むじゃきによっつのトゲを見せた。それからこういった。
E mostrava ingenuamente le sue quattro spine. Poi continuò:
「そんなぐずぐずしないで、いらいらしちゃう。行くってきめたんなら、ほら!」
«Non indugiare così, è irritante. Hai deciso di partire e allora vattene».
なぜなら、花はじぶんのなきがおを見られなくなかったんだ。花ってよわみを見せたくないものだから……。
Perché non voleva che io lo vedessi piangere. Era un fiore così orgoglioso…
10
X
その子は、しょうわくせい325、326、327、328、329や330のあたりまでやってきた。知らないこと、やるべきことを見つけに、とりあえずよってみることにした。
Il piccolo principe si trovava nella regione degli asteroidi 325, 326, 327, 328, 329 e 330. Cominciò a visitarli per cercare un’occupazione e per istruirsi.
さいしょのところは、王さまのすまいだった。王さまは、まっ赤なおりものとアーミンの白い毛がわをまとって、あっさりながらもでんとしたイスにこしかけていた。
Il primo asteroide era abitato da un re. Il re, vestito di porpora e d’ermellino, sedeva su un trono molto semplice e nello stesso tempo maestoso.
「なんと! けらいだ。」と、王子くんを見るなり王さまは大ごえをあげた。
«Ah! ecco un suddito», esclamò il re appena vide il piccolo principe.
王子くんはふしぎにおもった。
「どうして、ぼくのことをそうおもうんだろう、はじめてあったのに!」
E il piccolo principe si domandò: «Come può riconoscermi se non mi ha mai visto?»
王さまにかかれば、せかいはとてもあっさりしたものになる。だれもかれもみんな、けらい。その子は知らなかったんだ。
Non sapeva che per i re il mondo è molto semplificato. Tutti gli uomini sono dei sudditi.
「ちこうよれ、よう見たい。」王さまは、やっとだれかに王さまらしくできると、うれしくてたまらなかった。
«Avvicinati che ti veda meglio», gli disse il re che era molto fiero di essere finalmente re per qualcuno.
王子くんは、どこかにすわろうと、まわりを見た。でも、星は大きな毛がわのすそで、どこもいっぱいだった。その子はしかたなく立ちっぱなし、しかもへとへとだったから、あくびが出た。
Il piccolo principe cercò con gli occhi dove potersi sedere, ma il pianeta era tutto occupato dal magnifico manto di ermellino. Dovette rimanere in piedi, ma era tanto stanco che sbadigliò.
「王のまえであくびとは、さほうがなっとらん。」と王さまはいった。「だめであるぞ。」
«È contro all’etichetta sbadigliare alla presenza di un re», gli disse il monarca, «te lo proibisco».
「がまんなんてできないよ。」と王子くんはめいわくそうにへんじをした。「長たびで、ねてないんだ。」
«Non posso farne a meno», rispose tutto confuso il piccolo principe. «Ho fatto un lungo viaggio e non ho dormito…»
「ならば、あくびをせよ。ひとのあくびを見るのも、ずいぶんごぶさたであるな、あくびとはこれはそそられる。さあ! またあくびせよ、いうことをきけ。」
«Allora», gli disse il re, «ti ordino di sbadigliare. Sono anni che non vedo qualcuno che sbadiglia, e gli sbadigli sono una curiosità per me. Avanti! Sbadiglia ancora. È un ordine».
「そんなせまられても……むりだよ……」と王子くんは、かおをまっ赤にした。
«Mi avete intimidito… non posso più», disse il piccolo principe arrossendo.
「むむむ! では……こうだ、あるときはあくびをせよ、またあるときは……」
«Hum! hum!» rispose il re. «Allora io… io ti ordino di sbadigliare un po’ e un po’…»
王さまはちょっとつまって、ごきげんななめ。
Borbottò qualche cosa e sembrò seccato.
なぜなら王さまは、なんでもじぶんのおもいどおりにしたくて、そこからはずれるものは、ゆるせなかった。いわゆる〈ぜったいの王さま〉ってやつ。でも根はやさしかったので、ものわかりのいいことしか、いいつけなかった。
Perché il re teneva assolutamente a che la sua autorità fosse rispettata. Non tollerava la disubbidienza. Era un monarca assoluto. Ma siccome era molto buono, dava degli ordini ragionevoli.
王さまにはこんな口ぐせがある。「いいつけるにしても、しょうぐんに海鳥になれといって、しょうぐんがいうことをきかなかったら、それはしょうぐんのせいではなく、こちらがわるい。」
«Se ordinassi», diceva abitualmente, «se ordinassi a un generale di trasformarsi in un uccello marino, e se il generale non ubbidisse, non sarebbe colpa del generale. Sarebbe colpa mia».
「すわっていい?」と、王子くんは気まずそうにいった。
«Posso sedermi?» s’informò timidamente il piccolo principe.
「すわるであるぞ。」王さまは毛がわのすそをおごそかにひいて、いいつけた。
«Ti ordino di sederti», gli rispose il re che ritirò maestosamente una falda del suo mantello di ermellino.
でも、王子くんにはよくわからないことがあった。この星はごくごくちーっちゃい。王さまはいったい、なにをおさめてるんだろうか。
Il piccolo principe era molto stupito. Il pianeta era piccolissimo e allora su che cosa il re poteva regnare?
「へいか……すいませんが、しつもんが……」
«Sire», gli disse, «scusatemi se vi interrogo…»
「しつもんをせよ。」と王さまはあわてていった。
«Ti ordino di interrogarmi», si affrettò a rispondere il re.
「へいかは、なにをおさめてるんですか?」
«Sire, su che cosa regnate?»
「すべてである。」と王さまはあたりまえのようにこたえた。
«Su tutto», rispose il re con grande semplicità.
「すべて?」
«Su tutto?»
王さまはそっとゆびを出して、じぶんの星と、ほかのわくせいとか星とか、みんなをさした。
Il re con un gesto discreto indicò il suo pianeta, gli altri pianeti, e le stelle.
「それが、すべて?」と王子くんはいった。
«Su tutto questo?» domandò il piccolo principe.
「それがすべてである……」と王さまはこたえた。
«Su tutto questo…» rispose il re.
なぜなら〈ぜったいの王さま〉であるだけでなく、〈うちゅうの王さま〉でもあったからだ。
Perché non era solamente un monarca assoluto, ma era un monarca universale.
「なら、星はみんな、いうとおりになるの?」
«E le stelle vi ubbidiscono?»
「むろん。」と王さまはいった。「たちまち、いうとおりになる。それをやぶるものは、ゆるさん。」
«Certamente», gli disse il re. «Mi ubbidiscono immediatamente. Non tollero l’indisciplina».
あまりにすごい力なので、王子くんはびっくりした。じぶんにもしそれだけの力があれば、44回といわず、72回、いや100回でも、いやいや200回でも、夕ぐれがたった1日のあいだに見られるんじゃないか、しかもイスもうごかさずに!
Un tale potere meravigliò il piccolo principe. Se l’avesse avuto lui, avrebbe potuto assistere non a quarantatre, ma a settantadue, o anche a cento, a duecento tramonti nella stessa giornata, senza dover spostare mai la sua sedia!
そう、かんがえたとき、ちょっとせつなくなった。そういえば、じぶんのちいさな星をすててきたんだって。だから、おもいきって王さまにおねがいをしてみた。
E sentendosi un po’ triste al pensiero del suo piccolo pianeta abbandonato, si azzardò a sollecitare una grazia dal re:
「夕ぐれが見たいんです……どうかおねがいします……夕ぐれろって、いってください……」
«Vorrei tanto vedere un tramonto… Fatemi questo piacere… Ordinate al sole di tramontare…»
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